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Rapina in riviera in centro, botte per rubare smartphone e sigaretta elettronica: due minorenni gli autori

Individuati gli autori di una rapina in riviera in centro a Pescara ai danni di due giovani a marzo: si tratta di due giovanissimi, minorenni, i quali ieri, mercoledì 3 maggio, sono stati rintracciati dalla polizia.
I due rapinatori, un 15enne e un 16enne pescaresi già noti alle autorità, individuati dalla Squadra Mobile pescarese, sono stati collocati in una comunità educativa (in attesa del processo) in esecuzione dell’ordinanza della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, Cecilia Angrisano, su richiesta del Pm Antonio Altobelli.

L’episodio del quale si sarebbero resi protagonisti i giovanissimi rapinatori sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 6 marzo scorso sul lungomare di Pescara, e più precisamente nei pressi dello stabilimentoSole Luna“, in pieno centro, di fronte al museo Vittoria Colonna e a poca distanza dalla Nave di Cascella.
Stando alle ricostruzioni sull’accaduto,nel pomeriggio di inizio marzo, due ragazzi (di cui uno non ancora diciottenne e l’altro di poco più grande), mentre stavano passeggiando in riviera, sarebbero stati avvicinati dai due giovanissimi rapinatori, i quali avrebbero intimato loro di svuotare le tasche colpendoli anche con alcuni schiaffi.

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Il più grande delle due vittime, maggiorenne, sarebbe però riuscito a divincolarsi (per tale motivo, nei confronti dei due minorenni, in questo caso, l’imputazione è di tentata rapina), mentre il secondo, più giovane, sarebbe stato portato con forza dietro lo stabilimento.
I due giovanissimi rapinatori avrebbero pertanto provveduto a “perquisire” la vittima, rubando uno smartphone, una sigaretta elettronica, e una somma in contanti pari a 15 euro.
Gli autori della rapina avrebbero inoltre costretto la giovane vittima a rivelare il codice di sblocco del cellulare.

Dall’episodio in questione sono partite le indagini da parte della Squadra Mobile.
Gli agenti avrebbero ascoltato le testimonianze di vittime, testimoni e protagonisti per ricostruire l’intera vicenda.

Uno dei giovanissimi rapinatori sarebbe stato trovato in possesso del cellulare rubato e, messo di fronte alle proprie responsabilità, avrebbe consegnato alla polizia anche la sigaretta elettronica sottratta.
Nel corso delle indagini i poliziotti avrebbero inoltre notato il diffuso timore, tra vittime e testimoni, di possibili ritorsioni da parte dei rapinatori, i quali sarebbero risultati “noti” anche negli ambienti giovanili.

La successiva collaborazione avrebbe però rotto il muro di omertà iniziale, e le dichiarazioni dei giovani coinvolti, confrontate anche da ulteriori riscontri, avrebbero consentito di ricostruire l’intera vicenda, fino all’epilogo di ieri, con il collocamento in comunità dei due giovanissimi rapinatori in attesa del processo disposto dall’Autorità giudiziaria.