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Protezione Civile, l’associazione Modavi resta senza sede: «Dal primo maggio impossibilitati a operare» [FOTO]

Non solo la Croce Rossa Italiana si è ritrovata sfrattata dalla Provincia dalla sua sede di via Avezzano (per i dettagli clicca QUI), adesso anche il Modavi (movimento delle associazioni del volontariato) ha ricevuto una lettera dall’ente guidato dal presidente Antonio Di Marco, con la quale si chiede il rilascio del deposito nel quale custodiscono i propri mezzi operativi entro la fine di aprile.
Per guardare la galleria di foto basta cliccare sull’immagine in basso:

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La sezione pescarese, nata nel 2002, è stata la prima a livello italiana come Modavi Protezione Civile, ma entro la fine di questo mese dovrà lasciare il deposito della vecchia casa cantoniera all’inizio della via Tiburtina, di proprietà della Provincia, dove da sempre venivano custoditi mezzi e materiali dell’associazione, che dovrà lasciare libero il deposito entro il 30 aprile.
Dunque dal primo maggio i trenta volontari del Modavi non potranno più essere operativi e soprattutto non sapranno dove posizionare i tanti veicoli di cui dispongono e il materiale che utilizzano ogni qual volta vengono chiamati, si tratti di terremoti, incendi, calamità naturali o altro.

Queste le parole del presidente del Modavi Pescara, Bruno Bandini:

«Quando interveniamo nelle varie emergenze di Protezione Civile nelle quali veniamo chiamati ad agire siamo osannati e considerati degli eroi, poi ci tolgono la sede e nessuno si degna di aiutarci. Una cosa posso dirla per certo se non ci verrà proposta una nuova sede tutti i mezzi e il materiale di cui disponiamo, che abbiamo acquistato a nostre spese nel corso degli anni, verranno ceduti fuori dalla nostra regione, perché vorrà dire che l’Abruzzo non merita tutto questo, e il ricavato lo doneremo a un’associazione che si occupa di ricerca scientifica. La Provincia ci ha detto chiaramente di non poterci dare niente perché devono vendere tutti gli immobili. Ci siamo rivolti al Comune, all’assessore alla Protezione Civile, Gianni Teodoro, che ci ha sì ricevuto e promesso una sistemazione ma dalle elezioni non abbiamo più avuto sue notizie. Dal primo maggio non sappiamo dove mettere mezzi e materiale e non potremo più operare».

I volontari del Modavi, nel corso degli anni, sono intervenuti in tutti i gravi fatti di Protezione Civile, come il terremoto dell’Aquila nel 2009, quelli di Amatrice e delle Marche, la tragedia di Rigopiano e l’emergenza neve d’inverno e gli incendi d’estate.
Nel deposito hanno in totale 7 mezzi:

  • 3 fuoristrada
  • 1 furgoni
  • 1 campagnola
  • 2 ex camion militari.

Inoltre dispongono di una torre faro portatile, un muletto, generatori di corrente, un’idrovora per liberare i marciapiedi dalla neve, due motozappe, una quarantina di tende quattro metri per quattro, pale e forche. Insomma tutto l’occorrente necessario per intervenire quando serve.