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Pasticciere ucciso, il ricordo di un amico: «Era una brava persona»

«Era una brava persona, sempre disponibile. Mi dispiace molto per la sua morte, sono davvero scosso». È visibilmente provato Giuliano, uno degli amici storici di Giandomenico Orlando, da tutti conosciuto come Gianni, il pasticciere, titolare dell’omonimo locale all’angolo tra via Puccini e via Buozzi, assassinato questa mattina poco prima delle 8 con due coltellate mortali proprio fuori dal laboratorio all’interno del quale stava lavorando. Aveva 67 anni e lascia la moglie Patrizia e i due figli Alessio e Francesca. Il presunto assassino, rintracciato e fermato nel pomeriggio dai carabinieri a Pineto, sarebbe il quarantaduenne Giovanni Grieco. I problemi tra le due famiglie non erano una novità e nella zona tutti sapevano del difficile rapporto. Grieco, domiciliato nell’appartamento della madre situato sopra la pasticceria, cercando di tutelare gli interessi di questa, riteneva che la pasticceria fosse troppo rumorosa, ma nonostante la realizzazione di alcuni lavori per superare l’inconveniente i problemi sarebbero proseguiti.

«Andavamo a caccia quasi sempre insieme», aggiunge l’amico Giuliano, «sia qui in Abruzzo ma anche in Puglia. Era un uomo generoso, una persona cordiale e disponibile. Era molto conosciuto e tutti gli abbiamo voluto bene. Abbiamo passato insieme tanti anni pieni di soddisfazione. Ci vedevamo qui nel locale e spesso andavo a trovarlo anche a casa. Era un grande appassionato di cani, aveva cani da caccia e yorkshire. Sapevo comunque che c’erano degli screzi perché al piano di sopra c’era l’appartamento e per loro i rumori erano fastidiosi. Da anni c’erano discussioni ma nessuno poteva immaginare che si arrivasse a tanto. Gianni era uscito per dirimere un diverbio tra il figlio Alessio e questo uomo ed è stato colpito».

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Proprio il figlio è stato il primo a soccorrerlo rendendosi subito conto che non aveva scampo, e con lui c’erano anche altre persone.