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Mercatino sgomberato, l’appello dei senegalesi: «Siamo senza lavoro e cibo, con mogli e figli» [FOTO]

«Noi popolo senegalese vogliamo bene a tutti i pescaresi perché siamo qui a Pescara da tanti anni, siamo venuti qui non per rovinare l’Italia ma per povertà nel nostro Paese. Non siamo venuti per rubare o vendere droga. Abbiamo famiglia qui, non chiediamo soldi per strada ma vogliamo lavorare con dignità. Chi non lavora dove e come compra cibo e vestiti? Dove dorme? Chi ci dà da mangiare? Non vogliamo darvi problemi. Ci piace essere come fratelli e sorelle. Vogliamo solo un lavoro dignitoso».

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senegalesi sgombero mercatino 24 maggio

Questo il contenuto di un cartello che i senegalesi hanno affisso sulla recinzione dell’area dove fino a una settimana fa c’era il mercatino nel quale lavoravano. Un messaggio chiaro che proviene da centinaia di persone che da 6 giorni ormai si ritrovano ogni mattina nell’area compresa tra il vecchio mercatino e la stazione ferroviaria centrale.

«Siamo qui ogni mattina da quando ci hanno mandato via dal mercatino», dicono alcuni di loro, «siamo senza lavoro e senza cibo, con mogli e figli al seguito. Qualche cittadino è passato a chiederci come stiamo e qualcuno ci ha anche dato del cibo. Siamo qui senza poter fare niente, aspettiamo che il Comune si decida a trovarci una soluzione. Se qualcuno vuole aiutarci ci porti un po’ d’acqua e del cibo, siamo sempre qui, siamo in centinaia compresi i bambini e la situazione sta diventando di emergenza».

La nuova area dove dovrebbe sorgere il mercatino etnico è quella del terzo sottopassaggio ferroviario un tempo utilizzato come parcheggio custodito della stazione. Ma al momento lì sotto regna solo il degrado. E il mese di tempo annunciato dal sindaco Marco Alessandrini forse è troppo per evitare che sorgano problematiche di tipo sociale.