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Mare inquinato, il Comitato No Rifiuti: «Intervenga la magistratura»

«Un caso eclatante di inquinamento del mare, per questo chiediamo che la magistratura faccia il suo dovere».

A formulare la richiesta è il Comitato No Rifiuti dopo che le ultime analisi effettuate dall’Arta mercoledì 29 luglio hanno fatto registrare valori fino a 4 volte superiori ai limiti consentiti dalla legge nel tratto di mare antistante via Balilla riguardo alla presenza di batteri come enterococchi ed escherichia coli. Tanti i bambini, ma anche gli adulti, colpiti da gastroenteriti e problemi alla pelle, con un bimbo di soli 4 anni colpito da una grave forma di impetigine.

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Il Comitato No Rifiuti chiede «ufficialmente alla Procura di Pescara di accertare le responsabilità sia del crollo della struttura fognaria in via Raiale che dell’inquinamento del fiume e del mare».

Il segretario del comitato, Alessio Di Pasquale, sottolinea che i magistrati devono «accertare e trovare i responsabili di questo danno, incalcolabile all’ambiente e alla salute dei cittadini. Ci sono i primi casi di bambini con forti gastroenteriti e bolle cutanee cosa vogliamo aspettare?».

L’associazione Pescara Mi Piace invece ha dapprima denunciato la presenza di feci sversate in mare e poi ha definito criminale il non informare la cittadinanza e il non emettere immediatamente un divieto di balneazione.

Il primo di agosto l’Arta ha eseguito nuove analisi che hanno ribaltato i risultati di tre giorni prima con la presenza dei batteri praticamente azzerata.


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