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Mare inquinato, il caso finisce in Procura: esposto di Fratelli d’Italia-An

Il caso del mare inquinato di Pescara con una presenza di colibatteri in via Balilla, con valori superiori di 3 e 4 volte i limiti di legge stando alle analisi dell’Arta del 29 luglio scorso, finisce sul tavolo della Procura della Repubblica di Pescara e su quello del prefetto Vincenzo D’Antuono.

Armando Foschi, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia-An ha infatti presentato un esposto «affinché ciascuno, nell’ambito di propria competenza, possa attivare ogni forma di tutela al fine di prevenire e reprimere qualsivoglia comportamento foriero di inquinamento che provochi nocumento al territorio ed ai cittadini che lo abitano».

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Con l’esposto si chiede che venga avviata un’indagine per accertare se vi siano responsabilità sulle conseguenze di quanto accaduto e se vi siano state azioni omissive e/o dolose da parte delle autorità e istituzioni preposte alla tutela della salute pubblica, chiedendo provvedimenti, ai sensi di legge, per coloro che dovessero risultarne responsabili.

Nel presentare l’esposto Foschi ha ripercorso tutti i fatti che si sono susseguiti nelle ultime settimane: dalla rottura della condotta fognaria di via Raiale con il conseguente sversamento nel fiume e poi nel mare dei liquami ovvero le feci, ai casi di gastroenteriti e problemi alla pelle con il caso più grave quello di un bambino di soli 4 anni colpito da una grave forma di impetigine. Le analisi eseguite dall’Arta il 29 luglio nel tratto di mare antistante la zona di via Balilla hanno dato esiti tragici con la presenza di eneterococchi ed escherichia coli in quantità superiori ai limiti di legge rispettivamente di 3 e 4 volte.

Tre giorni dopo l’Arta, l’Agenzia regionale per la tutela ambientale, ha eseguito nuovamente le analisi riscontrando valori praticamente azzerati rispetto a 3 giorni prima. L’azzeramento dei batteri presenti nell’acqua del mare potrebbe essere conseguenza dell’utilizzo, da parte dell’Aca, di 350 litri di disinfettante Oxystrong utile proprio a ripulire l’acqua da enterococchi ed escherichia coli.

La prima a denunciare lo sversamento delle feci in mare è stata l’associazione Pescara Mi Piace dell’ex vice sindaco Berardino Fiorilli, che aveva anche criticato pesantemente il sindaco Marco Alessandrini per non aver emesso il divieto di balneazione nella zona di via Balilla. Il Comitato No Rifiuti invece chiedeva l’intervento della magistratura per la presenza dei batteri nel mare attraverso il segretario Alessio Di Pasquale. Adesso, con l’esposto, la magistratura viene a conoscenza dei fatti e invitata ad agire.

Venerdì 7 agosto commissione verità in Comune con Aca, Arta, sindaco Alessandrini e primario del reparto di Infettivologia dell’ospedale per comprendere se ci siano state responsabilità da parte di qualcuno.

AGGIORNAMENTO. Dal Comune fanno sapere che i dati dei reparti dell’ospedale indicano una situazione di assoluta normalità con casi di gastroenteriti e problemi alla pelle in numero inferiore rispetto alla scorsa estate.


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