È entrato ieri pomeriggio, martedì 16 giugno, intorno alle 18:30 nella gioielleria Cantò di Cepagatti, proprio mentre stava per partire la processione di San Pio. Con la scusa di dover fare un regalo, M.F., ventisettenne di Ortona già noto alle forze dell’ordine residente in via Aldo Moro a Pescara, ha fatto in modo che la titolare aprisse la cassaforte e tirasse fuori diversi oggetti in oro e mettesse sul bancone un valore totale di circa diecimila euro.
Nel frattempo, insospettito dalla presenza di quel ragazzo, nel negozio è rientrato, utilizzando la chiave per aprire la porta allarmata, anche il marito della donna. Qualche attimo dopo il malvivente ha tirato fuori una pistola (una scacciacani in metallo praticamente identica a una vera) intimando i due titolari di consegnare la merce perché ne aveva bisogno avendo problemi economici. L’uomo è infatti disoccupato e aiuta il padre, un ambulante che frequenta anche il mercato di Cepagatti.
Alla vista della pistola, la donna ha lanciato un urlo disperato che ha per un momento disorientato il rapinatore e dato il tempo al marito di comporre il 112 al telefono fisso. La centrale operativa dei carabinieri ha intuito quello che stava accadendo e ha subito allertato la pattuglia dell’Arma più vicina. Nello stesso momento, anche il maresciallo Giuseppe Di Muzio e l’appuntato Bramato hanno ascoltato l’ordine via radio ed essendo la stazione dei carabinieri di Cepagatti a 100 metri dalla gioielleria sono prontamente scesi e intervenuti contemporaneamente all’arrivo di altri volanti.
Il rapinatore è riuscito a fare pochi passi fuori dal locale ed è stato subito arrestato senza opporre resistenza e poggiando l’arma a terra. È così finito in carcere con l’accusa di rapina aggravata.
