Search

Aggredito nei pressi della stazione di Porta Nuova, il racconto della vittima del knockout game

Nuova aggressione a Pescara ai danni di un giovane ieri, sabato 11 marzo.
L’episodio, che per alcuni versi potrebbe rimandare a quella violenta pratica conosciuta come “knockout game”, ossia un’aggressione perpetrata senza alcun apparente motivo, si è verificato nei pressi della stazione ferroviaria di Porta Nuova.

A raccontarlo è una giovane vittima, un 20enne colpito ripetutamente con dei pugni da parte di un giovanissimo e di una “banda” composta da diverse persone.
Tutto si sarebbe svolto poco dopo del 23 di sabato sera nei pressi della stazione.

Inserisci il tuo codice AdSense qui

Stando al racconto della vittima, che si trovava in compagnia di alcuni amici, un giovane componente di un gruppo di circa 20 persone, all’apparenza minorenni, si sarebbe avvicinato al 20enne chiedendo una sigaretta.
«Avendo solo tabacco», racconta la vittima, «gli avevo chiesto se poteva farsela lui, ma mi ha risposto dicendo di non essere in condizione».

Il 20enne avrebbe notato uno stato di “alterazione” da parte del giovanissimo, ma nonostante ciò, si sarebbe offerto di preparargli la sigaretta richiesta utilizzando il tabacco sfuso.
Ma, a un certo punto la situazione sarebbe improvvisamente degenerata.

Il 20enne sarebbe stato infatti accusato dal giovanissimo di “guardare insistentemente sua sorella”: «Gli ho detto di essere fidanzato, mostrando addirittura la fedina al dito, ma lui ha continuato, insistente, alzando la voce».
Incredulo sull’accusa ricevuta, il 20enne avrebbe sorriso pensando si trattasse di uno scherzo, ma a quel punto sarebbe scattata la violenza: «Pensavo che stesse scherzando, così la prendo a ridere. Nel giro di trenta secondi, però, la situazione degenera: torna minaccioso tirandomi un pugno, ne riesco a parare uno ma arrivano altri suoi amici ad aggredirmi».

A quel punto la vittima dell’aggressione avrebbe chiesto aiuto al guidatore di un’auto che proprio in tali fasi stava transitando nei pressi, ottenendo un passaggio per sé e per i propri amici verso la vicina caserma dei carabinieri.
Il gruppo degli aggressori si sarebbe dato alla fuga, disperdendosi, mentre il 20enne sarebbe giunto in pronto soccorso (in maniera autonoma), per farsi medicare, ricevendo una prognosi di 5 giorni.

E l’aggressione raccontata dal giovane sarebbe in parte confermata anche dal referto medico del pronto soccorso pescarese sul quale, nella diagnosi in uscita, è presente la dicitura “Contusioni facciali in sede frontale e temporale sinistra da riferita aggressione”.
Le ecchimosi riportate alla testa sarebbero pertanto il ricordo tangibile di quanto avvenuto, con il giovane che, a distanza di alcune ore dall’episodio, è pronto ad andare fino in fondo affinché vengano identificati i protagonisti dell’aggressione. «In settimana tornerò in caserma per sporgere denuncia verso ignoti», spiega il ragazzo, «sperando che le forze dell’ordine riescano ad identificare questi soggetti».