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Furti auto in Abruzzo e altre regioni, sgominata banda: 15 misure cautelari eseguite

Furti di auto nelle località della riviera in Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Molise e Puglia: smantellata associazione a delinquere dai carabinieri.
Nella prima mattinata di oggi, venerdì 12 ottobre, i carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, insieme ai colleghi di Foggia, stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere e di obbligo di dimora, nei confronti di 15 persone (14 italiani originari della provincia di Foggia e un rumeno).

I quindici (dieci in carcere e 5 con obbligo di dimora) sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai furti di autovetture e alla ricettazione di parti di esse e concorso in furto e tentato furto aggravato e continuato di autovetture.
L’ordinanza è stata emessa dal Gip del Tribunale di Ascoli Piceno su richiesta della locale Procura della Repubblica, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri.

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Nelle operazioni in corso dall’alba ad Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Cerignola, Vasto, e Foggia, sono impegnati oltre 60 militari e un elicottero del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara.
Le indagini dei carabinieri sono partite circa un anno fa, nel novembre del 2017, in seguito a numerosi furti di auto localizzati ad Ascoli Piceno.

Tutti i furti riscontrati erano caratterizzati dallo stesso “modus operandi”: auto praticamente nuove e di pregio, furti compiuti negli orari notturni,  utilizzo di “centraline riprogrammate”, scelte in base all’azienda produttrice dell’auto da rubare.

Le indagini sono state supportate anche dall’analisi delle impronte raccolte da parte dei carabinieri del Ris di Roma e, grazie a queste ultime sono stati arrestati 3 indagati e uno denunciato, oltre al recupero di 4 auto rubate.
Il lavoro degli investigatori ha permesso di individuare i 15 componenti del sodalizio criminoso, i quali si sarebbero resi responsabili del furto di diverse decine di auto.

Uno dei componenti della “banda” avrebbe inoltre compiuto furti in trasferta pur essendo agli arresti domiciliari. Sempre stando all’esito delle indagini, i protagonisti della vicenda, suddivisi in “batterie” (gruppi da 3 o 4 persone), con cadenza settimanale sarebbero partiti da Cerignola per le “trasferte” al fine di compiere i furti in diverse località della costa adriatica dall’Emilia-Romagna alla Puglia.

Le trasferte sarebbero state compiute sia tramite auto prese a noleggio che a bordo dell’auto di uno degli indagati.
Le auto sarebbero state asportate utilizzando chiavi modificate e centraline “scodificate” per poi essere condotte nella zona di Cerignola per ricettarne i componenti.