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Tragedia famiglia Filippone, aggiornamenti e “mistero” nomi su foglietto lanciato da viadotto [FOTO-VIDEO]

Emergono nuovi particolari relativi a quanto avvenuto ieri, domenica 20 maggio, tra Chieti Scalo e il viadotto dell’autostrada A14, culminati con la morte di Fausto Filippone, 49enne che si è lanciato nel vuoto dopo oltre 6 ore di trattative con i mediatori, facendo salire il tragico bilancio della giornata a 3 vittime, dopo la morte della moglie, Marina Angrilli, precipitata dal terzo piano di un palazzo a Chieti Scalo in mattinata, e della figlia Ludovica, gettata dal viadotto Alento dall’uomo.
Per guardare la galleria di foto clicca sull’immagine qui di seguito:

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Emergono nuove circostanze ancora da chiarire in una vicenda che sembrerebbe avere diversi lati oscuri, a partire dal fatto che i componenti della famiglia, prima del drammatico epilogo di ieri, non avrebbero dato segno in passato di comportamenti o situazioni particolari.
E un altro aspetto riguarda anche il foglietto lanciato dall’uomo dal viadotto durante le trattative, con dei nomi scritti sopra sui quali si stanno concentrando parte delle indagini.

Ecco, a tal proposito, le parole del questore di Chieti, Raffaele Palumbo, il quale ha aggiornato sulla situazione insieme al dirigente della Squadra Mobile, Miriam D’Anastasio, al capo di Gabinetto, Katia Basilico, e al dirigente della Sezione Polizia Stradale di Pescara:

«Era nostro dovere mettere alcuni punti fermi. Tutto è iniziato in un appartamento di piazza Roccaraso a Chieti Scalo per la caduta della donna, portata in condizioni gravissime in ospedale. Alle 14 seconda segnalazione per un uomo e una bambina che vagavano sul cavalcavia. Sul posto è arrivata la polizia stradale che ha visto gettare dal viadotto la bambina poi risultata la figlia. Stiamo facendo accertamenti per comprendere quali fossero le condizioni della bambina nel momento nel quale è stata lanciata. Dobbiamo ricostruire tutta la vicenda. Sono arrivati vigili del fuoco, negoziatori di polizia e carabinieri e il dirigente della polizia stradale. Si è cercato di evitare che Filippone portasse a compimento quel gesto. Intorno alle 20 si è gettato chiedendo scusa a tutti. Prima aveva buttato un foglio nel quale c’erano scritti dei nomi che dobbiamo decifrare. Abbiamo accertato come questa famiglia non abbia mai avuto liti che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Era una comune famiglia italiana, anche i vicini hanno confermato come non abbiano mai dato problemi. Filippone non risultava in cura e il venerdì erano usciti insieme per un concorso canoro della figlia. Diventa ancora più difficile capire questa situazione. Stiamo cercando di capire tutte le varie fasi della vicenda».

Questi invece gli ulteriori dettagli emersi nella primissima fase di indagini, secondo quanto riportato dal questore e dagli agenti e dirigenti della polizia oggi a Chieti:

L’appartamento di Chieti Scalo era di proprietà e affittati a studenti, e la bambina, che avrebbe dovuto compiere 11 anni, era inizialmente a casa sua con gli zii. A lanciare l’allarme nella mattinata di ieri sulla donna precipitata sarebbe stato uno dei condomini.
La madre di Filippone è deceduta ad agosto 2017, e dalla Brioni, dove lavorava il 49enne, hanno fatto sapere come fosse un gran lavoratore, una persona riservata sul posto di lavoro, e pertanto al momento non risultano difficoltà lavorative.
Ai negoziatori l’uomo non ha motivato la ragione per la quale non voleva che si toccasse la bambina. Il corpo della piccola è stato avvicinato e coperto dai vigili del fuoco sono dopo che il padre si è lanciato perché lo stesso appena è arrivata la squadra dei vigili del fuoco ha minacciato di suicidarsi. C’era anche uno psichiatra a parlare con Filippone. La scelta è stata quella di cercare di provare a salvare la vita di Filippone, a farlo recedere. I mediatori avrebbero evitato di alterare il canale comunicativo. Sulla bambina non è stata fatta la ricognizione cadaverica da parte del medico legale fino a quando il padre non si è lanciato.
L’uomo e la figlia dopo aver lasciato l’auto hanno percorso a piedi circa 200 metri, e molti automobilisti hanno segnalato i due a piedi sul viadotto.

Qui di seguito un video nel quale il questore di Chieti, Palumbo, spiega i dettagli di quanto avvenuto ieri, e gli ultimi aggiornamenti relativi alle indagini in corso: